Bolormaa “Bobby” è nata, cresciuta ed è stata educata in Mongolia durante l’era socialista. Il socialismo seguiva dei piani quinquennali per qualsiasi ramo del settore pubblico: agricoltura, economia, sistema sanitario e educativo, nonché il piano di sviluppo architettonico e infrastrutturale. Ciò significa essenzialmente che la vita era semplice e pre-organizzata per l’intera durata del governo stesso. Questo è il motivo per cui la maggior parte delle storie delle persone nate e cresciute sotto il sistema socialista è praticamente identica: si nasce in una famiglia normale, si va a scuola, ci si iscrive all’università, si prende la laurea e poi si va a ricoprire un impego nel settore pubblico governativo. Dopo di ché ci si sposa, si mette su famiglia e si va a vivere in un appartamento assegnato dallo Stato fino al raggiungimento della pensione. Molte generazione sono cresciute in questo modo, e hanno dovuto farlo se volevano avanzare attraverso la semplice scala sociale offerta dal sistema socialista. Il socialismo finì quando Bobby era ancora giovane e molte persone si ritrovarono inizialmente smarrite senza le solite direttive del governo, mentre lei fortunatamente riuscì comunque a studiare, sposarsi e avere due meravigliosi figli.
Aman Khuur Trails: Quando hai iniziato a organizzare tour e qual è stata la ragione principale che ti ha spinto a lavorare nel settore del turismo, a parte ovviamente quella economica?
Bobby: In realtà, l’idea di lavorare nel turismo viene da mio marito, non da me. Personalmente lavoravo per la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa Internazionale, quindi non avevo bisogno di concentrarmi o di essere coinvolta nei suoi affari. Mio marito avviò l’attività nel 2000, e il business crebbe rapidamente fin dall’inizio, anche grazie al fatto che proprio in quegli anni venne inaugurata la ferrovia transiberiana, così che decisi di aiutarlo e iniziare a lavorare occasionalmente per lui, divenendo poi in seguito responsabile dei tour. Molti turisti, si recavano e si recano tutt’ora in Mongolia dalla Russia per poi andare in Cina, servendosi appunto della linea ferroviaria. Questo nuovo modo di viaggiare via terra mi ha dato la possibilità di vincere alla lotteria: puoi trovare il mio nome sulla prima edizione del Manuale della Transiberiana grazie alla collaborazione e all’assistenza che ho fornito all’editore per completarlo. Ho deciso di continuare a lavorare nel settore del turismo anche grazie a tutti i viaggiatori che hanno sostenuto e incoraggiato il mio duro lavoro, la mia onestà e professionalità, ed ancora oggi sono fortemente motivata dal loro apprezzamento e da quando ho cominciato, affiancando mio marito, sono ormai passati ventuno anni e di questo ne sono molto orgogliosa.
Aman Khuur Trails: Qual è la parte più difficile dell’intero lavoro e quella più gratificante?
Bobby: Non sono mai stata criticata dai miei clienti né ho avuto grosse difficoltà. Naturalmente, di tanto in tanto potrebbe esserci un problema, ma cerco di risolverlo parlando apertamente faccia a faccia e tentando sempre di trovare una buona soluzione a vantaggio dei clienti stessi. La Mongolia ha questo proverbio: “Se non fai nulla, non affronterai nessun problema”. Ogni problema o errore è una lezione per migliorare la mia vita e la mia attività. La parte difficile arriva sempre con i miei concorrenti. Ovviamente non mi piace essere ostacolata o screditata da loro, ma se sono sicura di non aver fatto nulla di male, li ignoro e basta. Il più gratificante? Non riesco a spiegarlo in una sola frase. Sicuramente quando i clienti MI RINGRAZIANO e MI ABBRACCIANO e soprattutto quando tornano da me dopo qualche anno, quello è davvero il momento più gratificante.
Aman Khuur Trails: secondo te, cosa attrae i viaggiatori in Mongolia? E perché visiteresti la Mongolia, se fossi uno di loro?
Bobby: in Mongolia è la natura l’attrazione principale. La maggior parte dei viaggiatori vede solo il 10-20% dell’intero patrimonio naturalistico mongolo, ma i posti da visitare sono così tanti che è necessario tornare periodicamente e avere molto tempo a disposizione. Tieni presente che la Mongolia è 8 volte più grande della Francia! La seconda ragione è l’incredibile vita delle popolazioni nomadi. Queste persone possiedono capacità incredibili: sono in grado di prevedere le condizioni metereologiche, possono vivere in salute senza l’assistenza di un medico, educare i loro figli senza scuola. Preservano la loro cultura trasmettendola oralmente di generazione in generazione, e soprattutto rispettano e salvaguardano la natura da sempre, prendendo da lei solo quello di cui hanno strettamente bisogno.
Aman Khuur Trails: parlaci di uno dei tour più impegnativi che hai vissuto, delle battute d’arresto e delle complicazioni in cui ti sei imbattuta e di come sei riuscita a uscire da una situazione difficile.
Bobby: Ci sono molte storie, tuttavia, ti racconterò la più incredibile. Un gruppo di sei persone era in viaggio attraverso il deserto del Gobi, stavano facendo un tour di sette giorni. Il secondo giorno una ragazza coreana scomparve. Si trovava ospite presso una famiglia nomade e si era spostata per andare alla “toilette”, in mezzo al bosco, ma si perse allontanandosi in una direzione completamente diversa rispetto alla Ger in cui alloggiava. Pensavamo che sarebbe tornata presto e rimanemmo in attesa, ma a fine giornata non aveva ancora fatto rientro. Passarono tre giorni, non riuscivamo ancora a trovarla. Riesci a immaginare lo stato in cui mi trovavo? Non riuscivo né dormire né a mangiare. Abbiamo dovuto denunciare il fatto all’Ufficio di Emergenza Statale, all’Ufficio di Emergenza Provinciale, all’Ambasciata coreana, alla Central Intelligence Agency e all’Ente per il Turismo Mongolo. Sono stata convocata presso i loro uffici per essere interrogata su quanto accaduto. La Central Intelligence Agency cercò di rintracciare la sua posizione tramite il segnale satellitare, ma ci rendemmo conto che la ragazza aveva lasciato tutte le sue cose, compreso il telefono, presso la famiglia ospitante, quindi non c’era alcuna possibilità di rintracciarla. L’ambasciata coreana chiamò la sua famiglia e li informò della situazione, più tardi parlai con la madre che mi chiamò in lacrime. Gli ufficiali dell’Emergenza di Stato mi dissero che nessuna persona era mai stata ritrovata viva dopo essere scomparsa per tre giorni in mezzo al nulla, inoltre eravamo in Aprile e le condizioni climatiche non erano sicuramente delle migliori, faceva ancora molto freddo. Quella zona è anche habitat popolato da linci e da lupi, che sarebbero sicuramente stati attratti da quella piccola e debole ragazza. L’Ufficio di Emergenza inviò una squadra di soccorso: dieci auto, otto motociclette, quaranta soldati e altri volontari, a questi ci unimmo io, il mio autista, un cliente e un traduttore. Dopo tre giorni, la squadra ricevette l’ordine di fermare le ricerche. Tuttavia, il mio autista e il mio cliente rifiutarono di arrendersi. Dopo il terzo giorno, improvvisamente da lontano sbucò un pastore a bordo di una moto e con lui, seduta dietro, c’era proprio la nostra ragazza, era viva!! Siamo immediatamente tornati alla pensione a Ulan Bator dove abbiamo fatto una grande festa. La ragazza era diventata famosa, ovunque per le strade la gente la riconosceva e diceva: “turista scomparsa ritrovata”. Lì ci raccontò la sua avventura: una volta che si perse, iniziò a camminare senza meta per tutto il giorno e tutta la notte, anche per evitare di congelarsi dato che nevicava. Fortunatamente, un pastore la individuò con il suo binocolo mentre osservava i suoi cammelli dalla cima di una collina, e si rese immediatamente conto che era una turista e che si era persa. La ritrovò con le scarpe rotte e i piedi insanguinati, la portò subito nella sua Ger e le diede da mangiare. Dopo tre giorni di maltempo, partì per portare la ragazza alla polizia e durante il percorso incontrò la squadra di soccorso. Ci disse anche che non avrebbe mai raccontato quell’esperienza ai suoi amici, ma al suo rientro in Corea, tutti loro erano già a conoscenza di quanto le era capitato. In seguito mi disse che era diventata una star televisiva in Mongolia e in Corea.
Aman Khuur Trails: Con la lunga esperienza che hai, devi aver ricevuto numerose recensioni da ogni tipo di viaggiatore proveniente da tutto il mondo. Ce n’è una particolarmente positiva che si distingue dalle altre? Una recensione che ha davvero gratificato il tuo duro lavoro ed è ancora impressa nella tua mente?
Bobby: Oh, ce ne sono molti sui siti di prenotazione e di viaggio. Le persone scrivono commenti carini e belle recensioni su Hostelworld, Hostelbookers, Booking, TripAdvisor, HorseBackRiding… ecc., inoltre, il nome della mia azienda è stato altamente raccomandato e menzionato sui seguenti giornali e riviste di fama internazionale, a premio del nostro onesto e duro lavoro:
- 2003 New York Times Newspaper, USA (05 Oct, 2003).
- 2005 National Geography magazine, USA (Sept, 2005).
- 2006 Washington Post newspaper, USA (06 Aug, 2006).
- 2006 Travel gazette on Washington Post newspaper, USA (08 Oct, 2006).
- 2006 Merlian – Mongolei magazine by www.merlian.de, Germany.
- 2007 Levende Historie magazine, www.levendehistorie.no, Norway (February, 2007).
- 2008 Travel, Washington Post newspaper, USA (26 Oct, 2008).
- 2009 VSD Premier Week End magazine, by www.vsd.fr, French (17 Mar, 2009).
- 2015 Almundo magazine, marcopolo, www.almundo.com, Argentina (Apr, 2015).
- 2016 Siberia & Shamanism, a book by Tulga Ozan, www.dunyadegismeden.com, Turkey.
- 2017 Business Mirror newspaper https://businessmirror.com.ph/voyage-to-the-gobi-desert/, by Joshua Berida. Philippine (03 Dec, 2017).
- 2018 Sunday Bulletin “Unforgettable Journey to the Gobi Desert and Back”, a book by Joshua Berida, Philippine (15 April, 2018) https://lifestyle.mb.com.ph/2018/04/15/an-unforgettable-journey-to-the-gobi-desert-and-back/.
- 2018 “Travel Now Here in the Philippines” magazine pp54-57. Camping in Mongolia, by Joshua Berida, Philippine (08 May, 2018).
- Lonely Planet Travel Guidebook, Mongolia (dalla prima edizione a oggi).
Aman Khuur Trails: ospitalità mongola tra i nomadi e non solo: dicci di più. Perché è qualcosa di così famoso e importante?
Bobby: Penso che sia a causa del nostro stile di vita e del nostro territorio: la Mongolia ha pochi abitanti e un territorio immenso. La gente non si è mai riunita in vere e proprie comunità in passato, una famiglia viveva da sola in mezzo al nulla. Quando capitavano degli ospiti (cosa molto rara), erano sempre ben accetti e rispettati, si pregava loro di restare, rilassarsi e proseguire il cammino il giorno successivo. Gli ospiti erano importanti perché portavano e condividevano informazioni, è così che l’ospitalità è entrata a far parte della tradizione culturale mongola.
Aman Khuur Trails: La Mongolia è tradizionalmente una terra di popoli nomadi, persone con un notevole spirito di adattamento e una grande spiritualità in generale. Li conosci bene perché collabori anche con loro. Parlaci di queste persone straordinarie; in che modo affrontano il territorio e il clima ostile? E come si rapportano con la società di oggi?
Bobby: I mongoli sono persone spirituali che vivono in maniera molto ravvicinata alla natura. La mattina cii alziamo presto e prepariamo del tè fresco per dare la prima parte al Cielo/Paradiso, mentre lo facciamo esprimiamo i migliori desideri. Queste azioni e credenze rendono la nostra vita pacifica. I Nomadi sono in costante comunicazione con la natura, è da lei che prendono le informazioni di cui hanno bisogno. Una volta che si acquisisce esperienza di vita nomade, si potranno riconoscere e cogliere una moltitudine di segnali. Te ne vado ad elencare alcuni:
- Un ragno che sta in mezzo alla propria ragnatela o un cane sdraiato con un tartufo nascosto tra le zampe significa che sta arrivando il freddo.
- Un vitello che corre e salta significa che fa caldo.
- Una gazza che cinguetta vicino a casa segnala un ospite in arrivo.
- La pioggia che arriva di notte, è una premonizione di inondazioni.
- La luna con un doppio cerchio all’esterno significa che sta arrivando il freddo,
- I topi che raccolgono molta erba segnalano che è in arrivo un inverno molto rigido.
Inoltre i nomadi usano piante e fiori come medicinali e rimedi naturali, sanno come usare ogni singola pianta e cosa essa può curare. Purtroppo oggi le persone, soprattutto le nuove generazioni, non imparano più queste cose.
Aman Khuur Trails: Un argomento di cui la gente si sente a disagio a parlare è la politica. Ecco perché vorremmo chiederti un opinione veloce a riguardo. La Mongolia prima e dopo l’Unione Sovietica: cosa è cambiato nel vostro Paese dalla caduta dell’URSS alla fine degli anni Ottanta? E a che punto si trova la Mongolia oggi?
Bobby: Ti dico quella che è la mia opinione. C’erano molti vantaggi durante l’Unione Sovietica: ci si aiutava a vicenda, non c’era avidità, la sanità e l’istruzione erano gratuiti, le strade erano pulite, l’ambiente in generale era molto più pulito di oggi. C’era maggior rispetto per gli anziani e per le usanze tradizionali, non c’era analfabetismo e la criminalità era quasi inesistente, a parte reati minori come qualche furto ad esempio. Tuttavia, ci sono stati molti buoni cambiamenti da quando il sistema è caduto: siamo liberi di viaggiare all’estero, creare le nostre attività private, studiare o vivere dove vogliamo e siamo liberi di imparare le lingue straniere. Onestamente, in generale direi che la Mongolia non è migliorata tanto da quando il sistema è crollato. Sono già passati 30 anni da quando abbiamo scelto un sistema di tipo liberale e la corruzione è al primo posto, non c’è un solo settore che funziona in maniera corretta e onesta, quindi, forse siamo ancora agli albori dello sviluppo. Le persone avide governano il paese mentre le persone più sagge vengono ignorate.
Aman Khuur Trails: Prima hai parlato della tua pensione a Ulaanbaatar: quando l’hai aperta? È un luogo di soggiorno e di transito per tutti i tipi di persone, soprattutto giovani? Cosa ti colpisce ancora dei tuoi ospiti?
Bobby: Abbiamo aperto la pensione il 19 Maggio del 2000. Il nostro scopo fin da subito è stato quello di gestire un’attività turistica mirata a organizzare tour in campagna e in mezzo alla natura selvaggia. All’epoca i tour per escursionisti erano appena stati introdotti in Mongolia, quindi, è stato facile per noi offrire a questo tipo di turisti i nostri servizi, a volte però capitava che prenotassero un tour con noi per poi non presentarsi. Ci rendemmo conto che erano stati “rubati” o persuasi per le strade da finte agenzie o individui poco onesti. Così, abbiamo deciso di aprire la pensione per creare un punto di approdo iniziale dove accogliere i nostri ospiti e tenerli in buone mani. I turisti rispettano le nostre regole, mi ascoltano con attenzione e inoltre mi insegnano l’inglese… con la maggior parte di loro si crea un legame fraterno alla fine del viaggio.
Aman Khuur Trails: Siamo finalmente giunti alla conclusione. Ulan Bator, la capitale dove vive circa il 44% dell’intera popolazione mongola. Puoi darci i pro e i contro di vivere in questa particolare metropoli, un tempo centro monastico buddista?
Bobby: Ulan Bator si è notevolmente espansa ed è cambiata molto, ma in peggio. Ci sono tantissimi nuovi edifici, parlo di blocchi di palazzi costruiti in serie. Non c’è quasi niente di piacevole da vedere, come giardini, parchi, fontane e l’intera progettazione architettonica è sbagliata e senza senso. Questi edifici sono abitati da persone provenienti dalle zone rurali che non hanno nessuna idea dello stile di vita e delle abitudini cittadine. C’è sempre un grande conflitto e distacco tra la gente di campagna e la gente di città. Il traffico è terribile, si acquistano le auto più economiche e inquinanti e non c’è nessun rispetto per le norme che regolano il traffico stradale, le auto vengono parcheggiate di continuo in mezzo alla strada. Le strade sono molto sporche e c’è uno spreco spropositato di risorse preziose come acqua e luce, insomma la gente in città assume continuamente dei comportamenti da condannare. OK, forse ora capisci perché la Mongolia non sta crescendo. Sono già stanco di parlarne…